martedì 14 gennaio 2014

IL SISTEMA ZONALE 2° Parte

Dunque abbiamo appurato che l'esposimetro montato nella nostra fotocamera, anche se professionale e costosissima, e' soltanto un circuito elettronico " stupido", nel senso che non puo' sostituirsi al ragionamento umano e che i dati che lui fornisce non vanno mai presi alla lettera ma interpretati ed adattati alla situazione del momento.
Come ripeto, nella maggior parte dei casi ci possiamo fidare, perché in tante circostanze l'illuminazione e il contrasto della scena, cioe' la differenza fra  le zone in piena luce e quelle in piena ombra, e' modesto, e il nostro esposimetro funziona bene.
Nelle fotocamere piu' moderne o di un certo valore abbiamo anche la possibilita' di scelta per quanto riguarda il tipo di lettura della luce che illumina la scena inquadrata, infatti normalmente oltre alla lettura media su tutta la scena inquadrata, abbiamo anche in alternativa la lettura con prevalenza nella zona centrale o la lettura semispot ancora piu' ristretta o la lettura spot capace di leggere una minima porzione della scena inquadrata, ad esempio il volto di una persona da una certa distanza.
Tuttavia anche utilizzando tutte queste funzioni dobbiamo ricordarci che il nostro esposimetro e' sempre tarato sul grigio medio, e tendera' sempre a restituire una lettura falsata, tranne nei casi in cui il soggetto inquadrato non corrisponda esso stesso al grigio medio.
E allora non possiamo fare niente?
Se il soggetto e' abbastanza vicino possiamo agire in due modi:
1) Procurarsi un cartoncino di colore grigio 18% nei negozi specializzati, avvicinarlo al soggetto mettendolo nelle stesse condizioni di illuminazione e misurare l'esposizione su di esso, ma se non siamo proprio vicinissimi al soggetto occorre una lettura spot o almeno semispot per avere un ridotto angolo di campo.
 Se la fotocamera lo permette usate il blocco esposizione ( vedere il manuale d'uso del modello ) o in alternativa impostare in modo manuale. Io per comodità' invece di misurare sul cartoncino utilizzo la mia borsa che e' più o meno del solito colore.
2)Procurarsi un esposimetro che misuri la luce incidente invece della luce riflessa, cioè la luce che effettivamente colpisce il soggetto e non  quella che riflette verso di noi.
La luce incidente infatti non risente della luminanza del soggetto inquadrato, che sia bianco, nero, rosso o turchese non cambia niente, la luce e' sempre quella.
Allora perche' non usiamo sempre questo tipo di misurazione?
Semplice, perche' a parte il costo dell' acquisto di un buon esposimetro a luce incidente, riconoscibile dalla tipica calotta bianco latte simile a mezza pallina da ping pong, il suo utilizzo e' limitato dal fatto che bisogna posizionarlo vicinissimo al soggetto, quindi non e' adatto per soggetti lontani ma solo per ritratti, foto naturalistica( fiori ecc.) o nature morte con luce naturale o artificiale continua.
Tutto questo ad ulteriore conferma che la situazione fotografica facile capita sicuramente ma capitano anche le situazioni da interpretare e da domare con la nostra tecnica e le nostre conoscenze.
Buone foto.

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