martedì 11 febbraio 2014

CORSO DI FOTOGRAFIA GRATIS - LA MACROFOTOGRAFIA

In questo post parleremo a grandi linee di macrofotografia naturalistica, tralasciando volutamente quella che ha come soggetto tutto quello che non e' stato creato dalla natura ma dall'uomo, non per snobbismo  ma perché secondo me la fotografia di oggetti creati dall'uomo, tipo gioielli, orologi e manufatti in genere, riguarda più lo still life o la foto pubblicitaria.
Tutto cio' che invece esiste sulla terra senza l'intervento umano, fotografato da vicino, rientra sempre secondo me, nel mondo della macrofotografia naturalistica.
I soggetti più rappresentati in macrofotografia appartengono al microcosmo del regno animale, normalmente si tratta di insetti e piccole creature, o al regno vegetale per quanto riguarda principalmente i fiori e i loro dettagli, più raramente volgiamo l'interesse verso il regno minerale, visto più come un settore scientifico specifico.
La prima distinzione da fare riguarda la differenza fra la fotografia a distanza ravvicinata e la vera macrofotografia, in questo post non tratteremo di microfotografia essendo un settore estremo ancora più specialistico.
                          Esempio di fotografia ravvicinata scattata a circa 30 cm dal soggetto.





                                         Un altro esempio sempre alla stessa distanza

Dobbiamo prima di tutto capire il concetto di fattore di ingrandimento:
prendendo come esempio il formato 24x36mm della pellicola o del sensore full frame, fotografare un soggetto con rapporto di ingrandimento 1:1 vuol dire avere riprodotto sul sensore il nostro soggetto nelle sue dimensioni reali, ad esempio se stiamo fotografando una coccinella lunga 1 cm, avra' le stesse dimensioni anche sul sensore.
Per semplificare il concetto:

1:10 il soggetto e' riprodotto con dimensioni 10 volte più piccole del reale
1:1   il soggetto e' riprodotto con dimensioni reali
10:1 il soggetto e' riprodotto con dimensioni 10 volte più grandi del reale.


                           In questo caso siamo molto più vicini a questi piccolissimi funghetti


                                                Così come in questo altro esempio

Normalmente quando il soggetto e' riprodotto con dimensioni più piccole del reale, da circa 1:10 a 1:2, cioe' fino alla meta' delle sue dimensioni reali, si parla fotografia a distanza ravvicinata come nel caso di fiori e insetti ambientati.
Si parla di vera macrofotografia nei rapporti che vanno all'incirca fra 1:2 e 2:1, cioe' dalla meta' al doppio delle dimensioni reali.
 Per ingrandimenti superiori si parla di macrofotografia spinta fino ad arrivare alla microfotografia per la quale serve il microscopio.
Fino a che ci si limita alla fotografia ravvicinata e' sufficiente un' attrezzatura molto limitata, spesso basta una buona fotocamera anche non reflex tipo i modelli bridge ( vedi post ), e un obiettivo che consenta una messa a fuoco sotto il mezzo metro di distanza, in molti casi non e' neppure indispensabile il cavalletto.
Volendo fotografare il soggetto più  da vicino ma siamo ormai alla distanza minima concessa dal nostro obiettivo, abbiamo due alternative: la prima e' montare una lente addizionale davanti all'obiettivo, che non e' altro che una lente con fattore di ingrandimento variabile a  seconda  delle diottrie, che ingrandisce appunto il soggetto pur perdendo un po' di qualita' ai bordi immagine, in compenso non perdiamo niente in luminosita'.
La seconda alternativa e' montare uno o più tubi di prolunga fra il corpo macchina e l'obiettivo, ovviamente parliamo di reflex, che ci permette di mettere a fuoco molto più da vicino, come controindicazioni abbiamo la perdita della messa a fuoco all'infinito ma in macrofotografia non serve, e la perdita di luminosita' dell' obiettivo, anche di parecchi stop, che ci obbliga a tempi di scatto più lunghi da dover  utilizzare il cavalletto, o ad aprire al massimo il diaframma  con conseguente ridottissima profondita' di campo, oppure all'utilizzo del flash.
Per fare la vera macrofotografia senza stressarci troppo la cosa migliore e' acquistare un vero obiettivo macro in grado di raggiungere senza utilizzare accessori il rapporto 1:1.


   Uno scatto ad un Ceriantus nel mio acquario, l'animale mi ha fatto compagnia  per quasi 10 anni.

Ovviamente e' anche la spesa più costosa, si va da qualche centinaio di euro fino agli oltre mille, dipende dal budget a disposizione.
Quelli più economici hanno una lunghezza focale intorno ai 50 mm sono abbastanza luminosi ma costringono ad avvicinarsi molto al soggetto fino a sfiorarlo con la lente anteriore, il che non e' un problema fotografando un fiore ma lo e' senz'altro se siamo davanti ad una libellula che non si fara' avvicinare tanto facilmente.
Quindi io consiglio di orientarsi almeno su focali di 100 mm o meglio ancora di 180/200 mm, che sono si più costose e pesanti ma ci consentono di stare ad una certa distanza dal soggetto disturbandolo meno.
Un interessante compromesso che al momento e' quello che uso anch'io, e' una focale da 100mm luminoso come il mio Canon f 2,8 macro stabilizzato accoppiato in caso di necessita' ad un moltiplicatore di focale 1,4 x, che trasforma l'obiettivo in un 140 mm di focale, con la perdita di 1 solo stop diventando in pratica un  f.4.



   In questo caso siamo nel campo della vera macrofotografia, eseguita con l'attrezzatura sopra descritta


Tecnicamente parlando la macrofotografia e' secondo me il settore più difficile, per specializzarsi occorre veramente passione, e tanti ci provano, poi mollano, poi ci riprovano ogni tanto.
In essa sono concentrate tutte le difficolta' che un fotografo puo' trovare, occorre infatti una discreta attrezzatura, un' ottima tecnica, velocita' di esecuzione e tanta, tanta esperienza e pazienza.
Lavorando con soggetti tanto piccoli e vicini, la difficolta' principale e' quella della messa a fuoco e della profondita' di campo che e' veramente ridottissima, a volte si tratta di frazioni di millimetro, in pratica in un primo piano ad una mosca possiamo avere a fuoco un occhio e sfuocato l'altro.
Dobbiamo quindi usare diaframmi molto chiusi per avere una profondita' di campo accettabile, e per far questo come ormai penso sia chiaro a tutti i lettori, dobbiamo usare tempi di scatto più lenti, il che vuol dire cavalletto obbligatorio con tutte le difficolta' per posizionarlo e usarlo a ridosso del soggetto, oppure aumentare la sensibilita' ISO andando contro la regola che dice che in macrofotografia e' essenziale la massima nitidezza e il massimo dettaglio.
E' per questo che serve una grande esperienza, per trovare di volta in volta il giusto compromesso, tenendo anche conto che le difficolta' non finiscono qui.
Infatti scordatevi di usare l'autofocus, anzi spesso e' utile la funzione live wiev per una messa a fuoco di precisione ingrandita, cosi come e' praticamente inservibile l'eventuale stabilizzatore d'immagine, dovrete poi combattere molto spesso con il vento e i movimenti del soggetto, e studiare l'inquadratura cercando un sfondo che metta in risalto il soggetto, che non ha spesso nessuna voglia di collaborare e stare in posa per noi, e che si concede magari solo nelle fresche mattine obbligandoci a levatacce all'alba.


                                Le alzatacce anche con la cattiva stagione sono indispensabili.

Qualcuno di questi problemi li risolve l'uso del flash ma a parte il risultato estetico ottenibile che non a tutti piace me compreso, spesso il piccolo flash incorporato e' inservibile perché troppo a ridosso dell'obiettivo che fa ombra, va un po' meglio se usiamo un flash separato montato sulla slitta superiore ma anche in questo caso la luce e' molto dura e diretta, direi irreale.
Possiamo montare il flash su una staffa esterna per avere una luce laterale, va meglio ancora se i flash sono due, uno per lato, l'ingombro pero' in questo caso e' notevole.
Esistono dei kit appositi formati da una coppia di minuscoli flash con intensita' regolabile separatamente, il costo pero' non e' per tutte le tasche, oppure ci sono i flash anulari, a lampada o a led, da avvitare davanti all'obiettivo e che forniscono una luce uniforme avvolgente, quindi piatta e senza ombre, anche in questo caso irreale.
Spero di non avere scoraggiato nessuno ma di aver fornito invece una panoramica sintetica ma completa su tutte le problematiche che per forza di cose si trovera' davanti chi vorra' provare o specializzarsi in questo difficile settore.
Vi consiglio di navigare in rete alla ricerca dei tanti siti o forum che trattano l'argomento per documentarvi il più possibile come ad esempio il bellissimo 
http://www.fotoemozioni.it
che tratta tutti gli argomenti di fotografia naturalistica  compresa la macro.





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