sabato 1 febbraio 2014

CORSO DI FOTOGRAFIA GRATIS - FOTOCAMERE A PELLICOLA

Navigando su ebay la scelta di fotocamere a pellicola, impropriamente dette analogiche e' infinita con un costo partente da pochi euro fino a qualche migliaio.
Tralasciando i formati più estremi, dal  piccolissimo 110 ai più' grandi da Banco Ottico professionale di difficile o costosissima reperibilita', e concentrandosi invece sui formati più classici dal 24x36 fino al 6X9 , mi sento di sconsigliare l'acquisto e l'utilizzo di fotocamere compatte automatiche, anche se ormai praticamente "le tirano dietro" (e ci sarà un motivo), tranne qualche caso dove invece il rapporto qualità'/costo e' ancora molto alto, come nel caso dalla fotocamera dell'esempio  qui sotto, che  ancora oggi possiedo e che possiedero' ancora a lungo.
 La mitica Minox, compattissima e tascabile in formato 24x36 , quindi anche per diapositive e bianco/nero, che ho usato spesso per foto notturne a mano libera "tirando" la Kodak TMAX a 1600 iso


L'obiettivo ha un'eccezionale resa per le dimensioni che ha, l'esposizione funziona in automatismo a priorità' di diaframma, mentre la messa a fuoco e' completamente manuale "ad occhio" 
cioè valutando visivamente la distanza dal soggetto.
 E' previsto inoltre l'utilizzo del flash, compreso il suo dedicato per chi lo trova.
Se la trovate acquistatela ad occhi chiusi, solo il maneggiarla vi dara' sensazioni probabilmente mai provate.

Un'infinita scelta e' disponibile anche nel campo delle fotocamere Reflex, lasciando da parte i modelli da collezione, costosissimi, tipo Leica o Contarex, possiamo sempre trovare a prezzi stracciatissimi fotocamere che solo qualche anno fa costavano migliaia di euro.
Io ho ancora diversi modelli di Contax, compresa la RTS III, macchina super professionale, che quando usci' di produzione nei primi anni '90 costava più di 4 milioni di lire e che ora  si può comprare con qualche centinaio di euro, a patto ovviamente di avere ottiche all'altezza per sfruttarne le potenzialità' come i mitici Zeiss, e che a differenza delle fotocamere (guarda caso), mantengono ancora il loro valore, chi li possiede non li "svende".


Il problema per chi desidera partire con questo tipo di fotocamere e' che pur entrando in possesso di ottime attrezzature il mercato ormai non offre più servizi adeguati.
Utilizzare pellicole a colori da stampare nei mini-lab e' come buttare soldi nel cesso, nessuna stampa e' in grado di rendere giustizia all'impegno profuso in fase di ripresa, restituendo immagini che sembrano uscite dalla lotteria dei colori.
Questo problema esisteva già anche ai tempi d'oro della fotografia su pellicola, ma i più esigenti lo aggiravano usando pellicole diapositive che restituivano, senza possibilità di errore e correzione, esattamente quello che era su di loro impresso.
E anche le stampe col metodo Cibachrome corrispondevano abbastanza a quello che si vedeva proiettato con il visore.
Poi il metodo Cibachrome e' uscito di commercio e per stampare e' stato necessario digitalizzare le diapositive tramite scanner amatoriali o professionali,  e con questo problema e ' passato più di un decennio di discussioni e immancabili delusioni.
In più i laboratori di sviluppo diapositive vedendosi calare drasticamente la mole di lavoro con l'avvento del digitale, hanno velocemente tagliato i costi usando e riusando reagenti non più freschi, e diminuendo incredibilmente la qualità, restituendoci telaietti di diapositive graffiate e piene di sporcizia, da costringerci ad un lavoro intollerabile di recupero in post produzione.
Comunque per chi vuole imparare la tecnica fotografica vera, l'acquisto di una di queste fotocamere più 2-3 obiettivi al costo di poco più di 100 euro, e' una soluzione da prendere in considerazione.

Per chi invece pensa che la fotografia in Bianco/Nero all'argento, quella vera, sia la sua strada o almeno un' esperienza da provare, consiglio vivamente l'acquisto di una fotocamera di formato superiore tipo 4,5x6 o 6x6.
Io possiedo un vecchio corredo Hasselblad anni '60.



La fotocamera più qualche ottica  si trova ancora al prezzo di meno di 2000 euro, e la qualità risultante e' indiscutibilmente superiore rispetto ad una stampa da negativo formato 24x36, o paragonata ad una stampa bianco-nero digitale, c'e' la stessa differenza che passa fra mangiare e stare a vedere.
Inoltre la sensazione di robustezza e di indistruttibilità', oltre alla visione dall'alto nel grande mirino luminosissimo, e il rumore stesso del pulsante di scatto completamente meccanico, per chi l'ha provata, senza voler apparire per forza un nostalgico, funge da "repellente " nei confronti dei giocattolini di plastica usa e getta che il mercato ci vuole imporre.
Comunque per chi vuol provare questo formato ci sono anche soluzioni molto più economiche rivolgendosi al mercato dei vecchi paesi dell'est.
Passiamo ai formati superiori ormai rari, specialistici e costosi, non tanto per la fotocamera ma per tutto il resto dell'attrezzatura che porta alla stampa finale.
E' un tipo di attrezzatura destinata al bianco-nero all'argento, quindi un settore a se stante sicuramente non per principianti che comunque verra' affrontato nei prossimi post.
Fino al formato 6x9 possiamo divertirci a poco costo, anche con ottimi risultati, acquistando fra i tanti modelli vintage una delle tante fotocamere folding a soffietto allungabile e quindi anche
retraibile, che utilizzano le classiche pellicole formato 120 ancora ampiamente in uso. 
Qui sotto un esempio di fotocamera folding.






Con il formato 6x6 e' ovviamente possibile anche  utilizzare pellicole diapositive, che essendo di formato più professionale rispetto al 24x36, vengono trattate con più rispetto dai laboratori di sviluppo, purtroppo pero' considerando il costo del rullino, dello sviluppo e dei telaietti con vetrini, per le  classiche 12 pose si possono anche superare i 50 euro. 
Ovviamente poi bisogna avere un diaproiettore adatto al formato 6x6, e anche se la visione di una proiezione di una  diapositiva 6x6 e' un qualcosa di entusiasmante per senso di presenza nella scena, io ho ormai rinunciato, pur ovviamente conservando con cura i lavori fatti.

Al top della qualità ma anche del costo sempre parlando di pellicole in bianco-nero, in questo caso non più a rullo ma piane, troviamo il Banco Ottico, una fotocamera di per se semplicissima, completamente manuale, che e' secondo me l'università della fotografia.
Senza entrare ora nel dettaglio, ne parlerò in altri post più specifici, il Banco Ottico utilizza formati di negativo enormemente più' grandi del classico 24x36, senza parlare dei microscopici sensori di una compattina digitale o di uno smartphone, restituendo quindi una qualità nei dettagli e nella gamma di sfumature impossibile da descrivere o da far vedere in un libro o a computer.
 Se vi capita qualche mostra dalle vostre parti di fotografi che utilizzano o hanno utilizzato questo tipo di attrezzatura, il più famoso e' Ansel Adams col suo Sistema Zonale (vedi post precedenti) , andate a vedere di persona di cosa sto parlando. 
Qui sotto il mio Toyo formato 4x5", che utilizza pellicole piane negative di circa 10x13 cm, più o meno 100 volte la misura di un sensore di una compatta digitale!!!






Nessun commento:

Posta un commento